Questa al sequenza dell’attentato in cui è morto il blogger russo Vladlen Tartasky. Dopo l’arresto la ragazza ha ammesso di aver consegnato la scatola con la statua dentro cui c’era l’esplosivo, ma secondo la testimonianza del marito, la giovane sarebbe stata ingannata e forse non era consapevole. <br />
Nei video girati dagli utenti prima e dopo l’esplosione e dai filmati delle telecamere di sicurezza si può ricostruire parzialmente la sequenza. <br />
Prima Daria T cona scatola in mano entra nel locale, poi dopo aver regalato il busto a Tatarsky (che secondo le testimonianze saluta la giovane con familiarità, come mostrando di conoscerla) la stessa Trepova viene richiamata dal blogger e invitata sedersi vicina. Qui inizia uno scambio di battute tra Tatarsky e Trepova. In un video che è stato diffuso in rete si vede Trepova allungare le ani e a questa scena è stata poi attaccata quella dell’esplosione. In realtà – come mostra un altro video che circa su Telegram – dopo le battute Tartasky è tornato a parlare con i suoi interlocutori e mentre ascolta un ragazzo dal pubblico ripone dentro la scatola la statua. Dove era Daria? Sicuramente dentro, perché in un video girato dopo l’esplosione si vede la stessa Terpova uscire, non mostra segni di ferite, si ferma a parlare, portando la mano alla bocca con una donna ferita, poi si allontana, senza correre. <br />
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