Una festa, sì, e anche solenne. Ma da festeggiare per molti c’è davvero poco. Il primo maggio diventa, ancora una volta, momento di profonda riflessione e, al tempo stesso, di denuncia da parte di tutti quei lavoratori precari che, con le loro storie, sono testimoni di un lavoro che manca, che diventa sfiancante o che non viene sufficientemente retribuito.