Il centrosinistra unito e largo ha vinto le amministrative nella città di Udine. Con una “coalizione extra large”, come l’ha definita il neo sindaco Alberto De Toni, riuscendo a trovare un accordo condiviso dal Terzo polo al Movimento cinque stelle fino a Rifondazione comunista e al Pd, inaspettatamente il centrosinistra ha vinto, ribaltando il risultato delle Regionali del Friuli Venezia Giulia di due settimane fa e anche il risultato del primo turno in città, che vedeva avanti il candidato di centrodestra. Una piccola lezione per una opposizione divisa e litigiosa? Niente affatto. Neanche il tempo di brindare a un’inattesa vittoria, che già domani l’opposizione tenta di farsi lo sgambetto in Parlamento. Si discute di decreto Pnrr, e forse qualche rilievo alla maggioranza ci sarebbe da fare, invece no, tutte le energie delle opposizioni saranno per gli ordini del giorno finali, benché siano delle raccomandazioni più che delle decisioni vincolanti. Ma sia Alleanza Verdi-Sinistra che il M5S presenteranno un ordine del giorno contro il previsto termovalorizzatore di Roma, promosso dal sindaco Pd Roberto Gualtieri. Un tema divisivo per l’opposizione e anche dentro lo stesso Pd, che non a caso ha messo la sordina sull’argomento nel tentativo di silenziare polemiche e prese di distanza. L’opposizione tornerà poi a unirsi giovedì 20, quando in Senato si dovrà votare la mozione unitaria presentata per chiedere di onorare le celebrazioni della nostra Repubblica nel rispetto della verità storica condivisa, un messaggio neanche velato al presidente del Senato La Russa e alle sue parole sull’attentato di via Rasella. Un’opposizione quindi che trova un punto d’incontro il lunedì, si fa i dispetti il mercoledì, torna a far fronte comune il giovedì. Uno stop and go che difficilmente renderà più forti i partiti di opposizione. Ma che sicuramente fa stare tranquilla la maggioranza.