Gli occhi lucidi di chi ha perso un fratello, Roberto Mancini ricorda così a <em>Porta a Porta</em> Gianluca Vialli, compagno di centinaia di battaglie sul campo di calcio e amico di una vita. Racconta il Luca che non voleva arrendersi alla malattia, sempre sorridente e combattivo, anche nei momenti più duri. Al punto da dirgli che "avrebbero dovuto vincere i Mondiali del 2026". L’ultima volta che i due si sono visti è stata a Londra, prima della fine dell’anno. "Sono andato a trovarlo, ma avevo un po’ di paura – racconta Mancini -. Si è svegliato, abbiamo riso, scherzato, abbiamo chiamato Attilio Lombardo. Mi ha detto ‘io sono sereno, stai tranquillo’. È stato lui a tirare su di morale me e non il contrario. Era lucidissimo, ci siamo ritrovati come ci siamo lasciati: bene".